Calcio e meteo: come i giocatori e le squadre affrontano condizioni estreme
Più delle prestazioni dei giocatori o della tattica scelta, il tempo può influenzare l'andamento di una partita di calcio. In situazioni davvero eccezionali è possibile posticipare l'incontro, ma è sempre meglio prepararsi bene e gestire anche condizioni difficili. Un esempio si può prendere dagli inglesi, per i quali il calcio sotto la pioggia è una routine, mentre da noi o in Germania è necessario affrontare più spesso la neve. E quasi ovunque nel mondo i giocatori si confrontano con calori estremi. Come adattarsi a queste variazioni climatiche?
In qualsiasi condizione climatica?
Si dice che si possa giocare in qualsiasi condizione climatica, per questo ci si allena in ogni situazione. Oggi, inoltre,aiutano le tecnologie modernecome il prato riscaldato o il sistema di drenaggio.Esistono però delle eccezioni e se il campo non è praticabile, la partita viene rinviataper proteggere la salute dei giocatori. Questo accade più spesso durante temporali e forti piogge o quando cade una grande quantità di neve, oppure c'è una fitta nebbia. Tuttavia, consigliamo di non fare affidamento su questa soluzione e di considerare che si giocherà comunque.
Il meteo che influenza maggiormente l'andamento del gioco
Il calcio è pieno di sorprese e colpi di scena e anche le variazioni climatiche possono contribuire a questo.È più difficile giocarein condizioni estreme, cioèsotto la pioggia e con il terreno bagnato, con vento forte, al gelo e con neve o con temperature molto elevate.Anche per queste quattro situazioni estreme ci si può allenare e sono molto utili anchemaglierealizzate con materiali innovativi o scarpe da calcio adeguate.
Vento forte
Il vento forte può essere molto fastidioso, spessorovina i tentativi di passaggi o anche le occasioni da golperché cambia la traiettoria dei palloni. I giocatori devono quindi tenere conto della direzione del vento e cercare di adattare i loro tiri.È necessario prevedere di piùcercare l'angolo giusto e in generale essere più cauti. Si gioca meglio il più vicino possibile al suolo o direttamente a terra, dove il vento ha meno forza. Al contrario, è meglio evitare tiri alti per minimizzare il rischio di perdere la palla.
Piogge torrenziali e prolungate
Un grande spauracchio è lapioggiacheadifferenza del temporale, non è motivo per rinviare una partita. Il prato bagnato e scivoloso, però,causa una serie di problemi e può mettere a rischio la salute dei giocatori. Pertanto, per evitare situazioni pericolose o addirittura infortuni, è necessario rallentare il ritmo del gioco. Allo stesso tempo, aumenta l'attrito e quindi anche la resistenza della palla. Inoltre, il vostro movimento viene rallentato dal bagnato e dal fango, quindi dovreste provare durante l'allenamento quanto tempo in più vi servirà.
Grande gelo e fitte nevicate
Mentre il calcio sulla neve è problematico principalmente a causa della visibilità e copertura della superficie del campo, le temperature molto basse possono influire negativamente sulle prestazioni dei giocatori. Li distraggono e rallentano le loro reazioni più di quanto era prevedibile. In questo modo si riduce la loro concentrazione e, al contrario, aumentano le opportunità sprecate. Almeno parzialmente, però, il problema sarà risolto da un funzionale di qualitàabbigliamento e naturalmente anche sforzo per motivare e attivare il giocatore.
Caldo estremo
A causa del cambiamento climatico, anche in Europa durante l'estate sono comuni temperature ben oltre i 30 °C. Se inoltre è umido o il sole splende intensamente sul campo, può verificarsi disidratazione e surriscaldamento dell'organismo. Da 32°C quindi La FIFA raccomanda pause per il rinfrescodopo 30 e 75 minuti, quando i giocatori possono reintegrare i liquidi. E naturalmente saranno utili anche maglie traspiranti di qualità realizzate con materiali funzionali leggeri che allontanano il sudore dal corpo. Tuttavia, non appena la temperatura salesopra 36 °C, è ideale rinviare la partita, altrimenti si rischia un colpo di calore e altri problemi di salute.